23 Aprile 2024
Parola del Parroco

“APPASSIONATI ALL’ORATORIO…SERVIAMO CON GIOIA!”

L’estate 2019, lasciata ormai alle spalle, ci ha fatto vivere, come sempre, emozioni e relazioni serene, vivaci e uniche; ma l’autunno ci consegna un “tempo normale” che non deprime e rattrista, ma è “il bello” della normalità che struttura ogni persona e ritma i passi del quotidiano di ognuno e della vita parrocchiale.

Siamo pronti per un nuovo inizio pastorale, in continuità con il precedente, che ci “obbliga” a riscoprire la bellezza dell’Oratorio come tempo e spazio di vita ecclesiale accompagnato e vissuto secondo criteri evangelici.

Sarà un nuovo anno pastorale dove vorremmo riscoprire la virtù della gioia, condotti dall’invito paolino scritto nella seconda lettera ai Corinti:

“Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia”.

La gioia è un valore, un atteggiamento, un’espressione d’identità che contraddistingue il cuore, il volto e le mani di ogni credente: siamo graditi a Dio, nella misura in cui, tutto noi stessi, vive con gioia e nello stesso tempo siamo accettati ed efficaci, tra i fratelli, quando agiamo con serenità e limpidezza, verità e sincerità.

Obiettivo, in comunità, per quest’anno è riscoprire il valore della gioia diventandone suoi testimoni, ad immagine del patrono dell’Oratorio, San Giovanni Bosco.

Ci aiuta Papa Francesco che ha scritto una bellissima prefazione al volume, curato da Antonio Carriero, “Evangelii gaudium con don Bosco”, testo in cui la Famiglia salesiana riprende in chiave educativo pastorale il messaggio dell’Esortazione apostolica di Francesco, vero e proprio documento programmatico del suo pontificato. Ciò che dice ai Salesiani, il Papa lo dice anche a noi di Ossanesga e la sua chiara esortazione la vogliamo far diventare nostra:

“Voi siete fortunati perché, Don Bosco, non era un santo dalla faccia da “venerdì santo”, triste, musone… Ma piuttosto da “domenica di Pasqua”. Era sempre gioioso, accogliente, nonostante le mille fatiche e le difficoltà che lo assediavano quotidianamente. Come scrivono nelle Memorie biografiche, «il suo volto raggiante di gioia manifestava, come sempre, la propria contentezza nel trovarsi tra i suoi figli» (Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco, volume XII, 41). Non a caso per lui la santità consisteva nello stare “molto allegri”. Possiamo definirlo quindi un “portatore sano” di quella “gioia del Vangelo” che ha proposto al suo primo grande allievo, San Domenico Savio, e a tutti, come stile autentico e sempre attuale della «misura alta della vita cristiana» (Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, 31).
Recuperiamo anche noi la gioia del donarsi, dello stare insieme, l’ottimismo, la fiducia e la stima dell’essere “appassionati all’Oratorio”! Lo sappiamo bene non è facile e spesso i problemi ottenebrano questa “vocazione”, ma non possiamo lasciarci sconfiggere, né tanto meno chiuderci nella tristezza.
Parrocchiani di Ossanesga, aiutatemi ad essere un sacerdote di gioia in mezzo a voi, facendo prevalere la luminosità piuttosto che la tenebra.
Vi confido un episodio personale: dopo qualche mese di presenza in Ossanesga, una persona della parrocchia mi fece i complimenti, dicendomi che notava in me un atteggiamento di gioia con comunicazioni abbondanti di entusiasti sorrisi. Questa stessa persona, ultimamente, mi ha fermato preoccupata, dicendomi che mi trova più spento nel sorriso e meno disposto a questa “modo” di comunicare e quindi mi chiedeva di non smettere di essere così in comunità. Credo che questa persona mi abbia “osservato bene bene” perché confesso che gli ultimi due anni della mia vita pastorale ad Ossanesga è stata faticosa e nodosa, problematica e macchinosa per tanti motivi.
Garantisco a questa persona e a tutti, che farò un lavorio interiore, per recuperare questa “comunicazione di gioia”, ma aiutatemi a incontrarla “quotidianamente” e “facilmente” nella nostra parrocchia.
In comunità incontriamo tante persone e condividiamo tante iniziative, ma spesso interpreti e proposte sono tristi e arrabbiati, diffidenti e sospettosi, antagonisti e litigiosi. Si può essere in mezzo a questo clima “comunicatori di gioia”? Tutto può passare liscio senza coinvolgimento? Si può fare spallucce?
Io non riesco “a far scorrere il Brembo” fregandomene e allora invito tutti, ma proprio tutti, a cominciare dai primi operatori pastorali e dai volontari, a trasmettere e costruire in parrocchia e in oratorio un ambiente pulito da contaminazioni e avvelenamenti, controproducenti per tutti!!!
Basta liti e sospetti! Basta avversari e sgraditi! Basta muri contro muri dando l’impressione, addirittura, di essere “quasi schifati” nel saluto e nell’incontro! Basta alleanze e simpatie uniche motrici di presenza comunitaria! Basta contro testimonianze di rivalità e gelosie! Che delusione! Siamo stanchi! Stanchissimi!!!
Abitiamo i nostri luoghi parrocchiali e ogni incontro, aiutandoci ad essere “comunicatori di gioia”…tutto il resto deve essere progressivamente eliminato!!!


In questo anno pastorale, a cominciare dalla nostra bella Festa della Madonna del Rosario, rifletteremo sul valore evangelico della gioia e pregheremo Maria S. S. perché ci aiuti ad essere più persone del Magnificat che persone del Miserere!!!
Come ci ha suggerito Papa Francesco, non fermiamoci al Venerdì Santo, ma riscopriamo e intravediamo sempre e con tutti il Mattino di Pasqua.
Dobbiamo diventare uomini e donne del mattino e di luce e non uomini e donne della notte e del buio…saremmo traditori di Gesù e del Vangelo!
Usciamo dalle tenebre e dal nascondimento (vedasi, ad esempio, malevoli lettere anonime contro donne e uomini della comunità) e si applichi dialogo solare per diradare sospetti e cattive intenzioni.
Papa Francesco sottolinea nella Esortazione apostolica Evangelii gaudium, n. 1:

“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”

Buon anno pastorale a tutta Ossanesga! Gioia e serenità siano la nostra colonna sonora e cotanta lieta musica, diletti ogni cuore e ogni volto! Liberiamo il cuore dagli affanni e diventiamo una parrocchia “comunicatrice di gioia”! Auguri a tutti!

Don Carlo

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